venerdì 30 novembre 2007

ALDO GRASSO: BENIGNI PUO' DIRE TUTTO

La situazione dell'inferno è buona. Un po' infernale per Berlusconi ma buona. Se la terra desolata di Celentano non stava tanto bene, l'inferno dantesco regala a Benigni la fortuna e a noi la consolazione. Una volta all'anno, sotto Natale, Roberto Benigni si esibisce in tv, senza che la pubblicità lo infastidisca. Roba da evento grosso, roba per cui Vincenzone Mollica è capace di lavorarci sopra per un mese. È vitale, ha ritmo, trascina, strappa l'applauso: il copione è sempre quello ma in lui il suono, il colore, gli accenti, il ritmo sono più importanti del contenuto. L'inferno può attendere. Prima c'è una lunga tirata su Berlusconi («torna Silvio, perché i comici non hanno di che scherzare »), prima ci sono le battute su Storace, sulla Santanché, «bella topolona», sui Savoia, su Clementone Mastella, un poco anche su D'Alema, su Calderoli, («non ha i baffi, non ha la barca, non è intelligente»), su Sandro «lumacone» Bondi, su Vallettopoli, su Silvio Sircana, su Buttiglione («Rocco e i suoi piselli») Benigni è il giullare di corte, il fool, il santo guitto cui tutto è permesso, l'unico autorizzato a mescolare il sacro e il profano, l'alto e le parti basse, l'ottavina improvvisata e l'endecasillabo della Commedia. A cambiare registro passando dall'avanspettacolo al sublime. Qualche maligno sostiene che Roberto si presta (il verbo deriva da Lucio Presta, manager sia di Bonolis che di Benigni) a queste operazioni quando è un po' in crisi con il cinema. Ma sono malizie, forse: il «Quinto dell'Inferno Show» è all'insegna della bellezza dell'Italia, della poesia, del miracolo di esistere, dell'amore, del sesso, della «nostalgia dell'infinito, quella ventata di annientamento che ci precipita addosso quando ci si innamora». Dante, nell'interpretazione di Benigni, diventa un fiume in piena, un clamore poetico, una vampa di parafrasi. La celebre passione tra Paolo e Francesca è quella dell'«amor ch'a nullo amato amar perdona» . Anche loro hanno ceduto alla lussuria, come gli adulteri, i seduttori, i libertini, le veline che riempiono oggi i giornali gossipari. Ce se sono moltissimi nell'inferno. Paolo e Francesca, due cognati uccisi, dal marito di lei e fratello di lui, perché sorpresi in flagranza di adulterio, vagano ora abbracciati. Roba che a Porta a porta o a Matrix ci farebbero venti puntate. Col plastico. Benigni, come del resto Vittorio Sermonti, può giocare sulla soggezione culturale che Dante incute allo spettatore. Per capirlo bisogna fare lo sforzo di leggere, di decifrare. Sentirlo recitare è pura gratificazione, miracolo donato: sei partecipe di una schiera eletta, sei al cospetto della Divina Commedia, sei complice degli infiniti doni che la Poesia elargisce. Non importa capire, importa esserci. Al «Quinto dell'Inferno Show».

giovedì 29 novembre 2007

CASO AFFARI TUOI: IL TRIBUNALE DA' RAGIONE A STRISCIA

E' finita con una netta vittoria di "Striscia la notizia" su tutti i fronti, con un provvedimento di archiviazione del Tribunale di Roma facente seguito alla querela di Flavio Insinna e Fabrizio Del Noce dopo i servizi del Tg satirico su alcune "stranezze" e "casualità" all'interno del game-show di Raiuno "Affari Tuoi".
Il Giudice del Tribunale Ordinario di Roma, Dott. Marco Mancinetti, ha infatti osservato oggi che la richiesta di archiviazione avanzata dal Pubblico Ministero in precedenza deve essere accolta.
Nello specifico, nel provvedimento di archiviazione, si legge che: "il comportamento tenuto dalla concorrente Pelafiocche nella trasmissione 'Affari Tuoi' in onda il 4 dicembre 2006, appare illuminante ai fini della definizione della presente vicenda. Le immagini sono chiare: si vede che la concorrente, ripetutamente, guarda e legge un qualcosa all'interno dei palmi delle sue mani, qualche volta la destra, prevalentemente la sinistra. Addirittura, attraverso il fermo immagine poi riproposto da 'Striscia la notizia', si vede chiaramente che la Pelafiocche ha effettivamente una scritta nera sul palmo della mano destra. Mentre la Pelafiocche sta applaudendo con il palmo della mano sinistra aperto in favore di telecamera, sembrano evidenziarsi alcune scritte, almeno tre, all'interno della sua mano sinistra. Appare del tutto consequenziale che il telespettatore medio possa trarre il forte sospetto, se non addirittura il convincimento, che quanto la concorrente andava leggendo durante la trasmissione all'interno delle sue mani era in qualche modo legato allo svolgimento del gioco. E' evidente infatti che se le scritte avessero riguardato altro argomento, non vi era ragione perchè la concorrente le leggesse, ripetutamente, proprio durante lo svolgimento del gioco e la registrazione del programma".
"Nè un qualche ausilio di chiarezza - si legge nel provvedimento - è giunto dall'esito della conferenza stampa tenuta dal querelante Del Noce, il quale ha escluso che l'episodio potesse interpretarsi come sintomatico della non regolarità del gioco, dato che la concorrente, con iniziativa del tutto personale, poteva aver annotato i suoi numeri fortunati sul palmo della mano. A prescindere dalla valutazione nel merito di tale giustificazione (che a onor del vero è smentita dalla stessa Pelafiocche, la quale in successive interviste apparse sui mezzi d'informazione ha dichiarato che sulla mano aveva annotato i numeri degli altri concorrenti, che temeva si potessero cancellare) e attenendosi al solo dato obiettivo di quanto accaduto in trasmissione, non considerano i querelanti un aspetto decisivo della vicenda, e cioè che in una trasmissione televisiva in cui vengono distribuiti premi in denaro e che dichiaratamente ambisce ad assumere di fronte al pubblico crismi di serietà e trasparenza, tanto da prevedere in studio la presenza di un notaio, occorre che la casualità del gioco sia garantita non solo sul piano della sostanza, ma anche sul piano dell'apparenza. Non si vedrebbe altrimenti la ragione di tenere un notaio in studio, peraltro constantemente chiamato in causa dal conduttore".
"E' dunque onere dei responsabili del programma - conclude il primo punto del provvedimento - scongiurare provvedimenti tenuti in trasmissione dal pubblico e dai concorrenti, idonei a ledere l'immagine di serietà e regolarità del gioco. Altrimenti, è inevitabile che possano essere sollevati dubbi e sospetti: nella situazione descritta è fuori discussione che la critica sia avvenuta su presupposti di fatto fondati e inoppugnabili. Quanto al linguaggio adoperato nelle puntate incriminate di 'Striscia la notizia', lo stesso appare rispettoso dei limiti della continenza formale e con i caratteri peculiari della satira".
In merito all'insolita frequenza che vede i super-pacchi da 500 mila euro e 250 mila euro di "Affari Tuoi" in gioco fino all'ultimo, si dà ragione agli esperimenti statistici organizzati da Codacons e Adusbef: "l'esperimento compiuto alla presenza di un notaio, il diverso risultato statistico che emerge in trasmissioni televisive che usano l'identico format di 'Affari Tuoi' (ad esempio in Spagna), sono tutti dati obiettivi la cui divulgazione al pubblico è funzionale non già a gettare gratuito discredito, ma a dare spiegazione, contenuto e fondamento alla tesi critica rivolta alla trasmissione".

da "digital-sat"

SI PREPARA IL RITORNO DI RAFFAELLA

Raffaella Carrà tornerà in tv a ottobre: lo ha annunciato la stessa show-girl alla presentazione di 'Raffica Carra'', un cofanetto di due Cd e un Dvd con tutte le sigle televisive dei suoi programmi, che uscirà nei negozi il 30 novembre. La Carrà ha spiegato di aver avuto contatti con il direttore di Raiuno Fabrizio Del Noce, ma non ha voluto rivelare né il titolo né i contenuti della trasmissione che la vedrebbe rientrare in Rai dopo 'Amore', il programma dello scorso anno sulle adozioni a distanza. "Non mi voglio sostituire a Del Noce, è giusto che sia lui a fare l'annuncio". "Voglio preparare questo programma molto bene - ha detto la Carrà -, io in Tv faccio un lavoro durissimo. A sostenermi è il peso della preparazione. Aspetto che Del Noce mi possa ritelefonare e di poter firmare il contratto". Nel frattempo, la Carrà potrebbe fare un'incursione nel programma di Gianni Boncompagni e di Gianni Benincasa, 'Bombay' su La7.
Qui sotto il video di una Raffaella Carrà che nel 1978 cantava "Tanti Auguri" come sigla di apertura del programma della Rai "Ma che sera"

mercoledì 28 novembre 2007

MENTANA E LERNER SE NE DANNO....

Botte da orbi fra Chicco (Mentana) e Gad (Lerner). Sul duopolio. Ma anche sullo share. E poi sul «giornalismo ruffiano» (che ovviamente Lerner individua nel conduttore di Matrix) e su quello «noioso» (che ovviamente Mentana individua nel suo rivale). Tutto parte da una rubrichetta al curaro che Lerner cesella sul suo sito Gadlerner.it. Poche righette affilate per togliersi un sassolino contro il giornalista di «Canale 5». Infatti Gad racconta di essere tornato a casa dopo il suo programma, di essersi messo a fare zapping e di essersi arrabbiato una volta arrivato a Matrix: «Davvero istruttivo saltellare fra Vespa e Mentana che stanno facendo la stessa trasmissione...». Perchè, vi chiederete voi? Perché Lerner vede i due talk show concorrenti uno come la fotocopia dell’altro: «Faceva impressione - accusa - quel loro modo ruffiano e affine di intendere il giornalismo televisivo. A un certo punto il più impettito fra i due conduttori quello coi capelli tinti - scrive perfido Lerner - ha sgridato un’ospite che manifestava dubbi sull’utilità della trasmissione: non capisci che serve per mettere in guardia i genitori sulle cose brutte che rischiano di fare i loro figli?». La conclusione della «visione comparata» lerneriana è affilata come un rasoio: «Ho pensato che lo scoop di La Repubblica è meritorio ma solo perché certifica una situazione risaputa. Certo Berlusconi ha piazzato in Rai dei suoi dipendenti diretti, quando ha potuto. E ci sono un paio di direttori di rete e di tg che hanno sempre mantenuto il cuore Mediaset anche quando lavoravano in Rai». Però... «Guardando la tv - aggiunge Lerner rincarando la dose - ieri sera mi è venuto in mente però che il duopolio collusivo Rai-Mediaset funziona col pilota automatico, anche senza bisogno della solerte Debora Bergamini».Il carteggio sarebbe forse rimasto confinato nel sito del conduttore de «La7», se con non meno malizia dell’estensore, Roberto D’Agostino non lo avesse «carrozzato» di foto e titoli per imbandirlo come boccone ghiotto nel menù giornaliero del suo sito, Dagospia A quel punto i due infiorettati rispondono in maniera opposta. Vespa olimpicamente glissa. Mentana invece decide che nessuno può impunemente farlo oggetto di cotanto affronto. Così - a stretto giro di posta - prende carta e penna e scrive una feroce rispostina chiedendo ospitalità sul sito del giornalista: «Gentile Dagospia, leggo sul suo sito la bella lezione di giornalismo e di vigilanza anti-duopolio collusivo di Gad Lerner, che mercoledì scorso ha scoperto me e il suo amico Vespa intenti a trattare lo stesso argomento. Smascherato, voglio citare gli altri complici di questo complotto...». Mentana cita a discarico titoli dei grandi quotidiani. Poi affonda anche lui il coltello sul programma del collega: «Lui che è un vero giornalista su cosa ha incentrato la puntata? Seguo le sue dritte: sul prezzo del petrolio che ha sfiorato i 100 dollari? Sull’imminente conferenza di pace per il Medio Oriente? Sulle drammatiche elezioni libanesi, visto che abbiamo lì migliaia di soldati italiani? Sulla frenetica diplomazia degli incontri fra Veltroni, Fini e Berlusconi? No - conclude Mentana - lui non se ne è occupato: né di quegli argomenti, né del duopolio Rai-Mediaset». L’affondo finale non è meno feroce, e punta il dito sull’Auditel de L’Infedele: «Gad Lerner dà lezioni che nessuno, nemmeno lui segue: come il suo programma».
Luca Telese per "Il Giornale"

martedì 27 novembre 2007

BONOLIS E PANICUCCI SOTTO L'ALA DI LUCIO PRESTA

Come la versione postmoderna di un Ciarrapico, Lucio Presta, l'agente di Paolo Bonolis e tanti altri, è l'unico che riesce a incarnare ancora il genio andreottiano dei «due forni» in un mercato della tv che invece pare più che mai unico. In questo periodo Presta viene segnalato spesso dalle parti di viale Mazzini: ha appena portato a Del Noce il Benigni dantesco chè subito si è sentito chiedere di Bonolis, e come ha accennato a Raidue di Amadeus è saltato fuori il nome di Federica Panicucci. Tra un forno e l'altro, Presta avrebbe strappato a Canale 5 l'impegno di un rientro in pompa magna tra le Strenne di Publitalia per Amadeus, la garanzia che nel nuovo Pupa e Secchione non manchi la Panicucci. E ha portato a casa anche una bella mossa di protezione per Ciao Darwin che si sposta al sabato sera, evitando l'impatto diretto con Milan-Juve il 1° dicembre e l'imbarazzante confronto con gli ascolti di una puntata clou di C'è Posta per te, visto che Maria De Filippi è stata convinta controvoglia (non ha mai perdonato a Bonolis uno sgarro personale) a chiudere con un' imprevista antologia de «il meglio di». C'è da dire che, alla faccia di tante chiacchiere, Bonolis ha dimostrato di essere sempre il grande mago della tv popolare. Peccato che poi si ostini a fare il furbetto del quartierino fingendosi filosofo del Senso della Vita. I bene informati dicono che Mediaset non lo voglia proprio perdere, o che PierSilvio Berlusconi abbia già addirittura esercitato l'opzione sul rinnovo del contratto d'esclusiva. Si prepara dunque un'altra bella iniezione sugli 8 milioni di euro per Presta e il suo Paolino fino al 2010. Certo, ci sono poi tanti se e tanti ma che vanno aldilà del denaro e riguardano la promessa di una striscia quotidiana nella ricca fascia del cosiddetto «access prime-time». Peccato che sia lo spazio di Striscia la notizia e immaginare oggi una coabitazione è difficile. Ricci e Bonolis si sono pestati metaforicamente a sangue per mesi. E poi che programma potrebbe fare? E'vero che adesso la Endemol è entrata nell'orbita di Mediaset ma sui pacchi di Affari Tuoi Raiuno in teoria ha l'esclusiva fino a metà 2009. Le sorprese potrebbero non mancare.
Paolo Martini per “La Stampa”

sabato 24 novembre 2007

TORNA LA RUOTA DELLA FORTUNA SU ITALIA UNO

«Ahi Ahi ahi, ma la lettera Q è stata già detta... stia più attenta...». Con un battipanni in mano o un martelletto, a volte persino un badile, il grande Mike apostrofava i concorrenti disattenti che si facevano sorprendere a richiedere una lettera già uscita oppure a indovinare la frase quando non era ancora tempo. Ora la Ruota della Fortuna, lo storico quiz importato dall’America, torna in video, ma senza lo showman che l’ha capitanato per quasi quindici anni, fino al 2003. Via le indimenticabili gaffes del presentatore e i siparietti maliziosi con Antonella Elia. Riveduta e corretta in chiave moderna (e ora di proprietà Endemol), la ruota viene affidata a uno dei suoi nipotini, Enrico Papi e alla sventolona Victoria Silvstedt. Andrà in onda su Italia Uno, tutte le sere dal lunedì al venerdì alle 20,30, a dicembre e gennaio.
Direttore Luca Tiraboschi, come mai uno show di stampo così antico sulla rete giovane di Mediaset?
«Perché è stato scelto un taglio moderno, nella versione che va in onda in Francia, adatta al pubblico della mia rete. Nuovi la regia, l’uso delle luci, lo stile più spiritoso delle soluzioni e diverso anche il rapporto tra la valletta, molto più partecipe, e il conduttore. Speriamo di avere con noi Victoria Silvstedt (suoi impegni permettendo), che già è presente nello show francese. Lei e Papi saranno uno spasso».Ma Mike non si è arrabbiato? Continua a dire che Mediaset lo vuole emarginare...«Veramente lo abbiamo invitato nella prima puntata, a darci la benedizione e passare idealmente il testimone a Papi. Mi pare che lui sia contento che la Ruota sia di nuovo in vita».
Come mai non è stata assegnata a Retequattro che, avendo un pubblico più anziano, forse avrebbe incontrato più favore?
«Proprio perché pensiamo che tra i giovani possa funzionare. E anche per dare un cambio al gioco Prendere o lasciare, che tornerà in Primavera».
Che non fa grandi risultati...
«Come no? In quella fascia oraria lì (alle 20,30) con la forte concorrenza di Affari tuoi e Striscia, va più che bene».
Che altro c’è di nuovo a dicembre e gennaio?
«Quattro nuove produzioni, in onda ognuna una sola sera, probabilmente al martedì. In Scappati con la cassa, la banda delle iene va alla ricerca di persone che hanno lasciato sul lastrico i loro soci (conduce Sabrina Nobile). Una versione del karaoke, presentato da Amadeus, in cui si va avanti se si canta bene un brano. Ancora Mi raccomando (con Federica Panicucci), sorta di candid camera in cui bambini di 5 o 6 anni vengono seguiti mentre svolgono un compito per loro complicato. Infine Sconfiggi le bionde, quiz in cui un concorrente deve confrontarsi con 50 ragazze, appunto bionde e, nel luogo comune più ovvio, considerate delle oche (conduce Papi)».
C’è spazio per la musica?
«Tre grandi appuntamenti: il concerto dei Genesis al Colosseo, quello della Pausini a San Siro e di Elisa al Forum più il film dei Negramaro».Cinema e serie...«Rimandiamo tutti i sei film di Guerre stellari nella sequenza cronologica della storia. Camera Café passa in prima serata e arriva l’attesa serie “24”, che insieme a Csi, formerà una serata crime al venerdì».
Novità di Primavera?
«Il Bivio, il programma di Enrico Ruggeri, sarà promosso in prima serata, arriva la serie Closer. Tornano, dopo Sanremo, Buona la prima con Ale e Franz e Mai dire Grande fratello».
Ma che porterà Italia Uno, nella stagione autunnale, a scendere da terza a quarta rete nazionale, superata da Raidue, sua diretta concorrente...«
A parte il fatto che è già capitato che in autunno, con la forza dell’Isola dei famosi, Raidue batta Italia Uno, ma conto, alla fine del 2007, di risultare terza rete nell’anno solare come accaduto sempre negli ultimi cinque anni».
Intanto, molti appassionati delle serie si sono irritati per chiusure e spostamenti..«
Lo so, e mi scuso ancora con loro. Ma non si poteva fare diversamente. Una volta perso il Dr House , che compensava gli ascolti di altre serie meno forti sperimentate in prime time, abbiamo dovuto spostarle. Heroes è andato bene in seconda serata, Una mamma per amica andrà in onda in onda dal 5 gennaio il sabato alla 19. E comunque abbiamo nel cassetto serie molto belle per la Primavera di cui i nostri spettatori saranno contenti. Ugly Betty invece tornerà a giugno».
Laura Rioper "Il Giornale"

venerdì 23 novembre 2007

TELEVISIONE: CADE IL TABU' DEL PRESERVATIVO

Il tabù è vinto. Preservativo, la «famigerata» parola, si pronuncerà: in tv, su tutte le reti, comprese quelle seguite dai più giovani. Non c’è tempo da perdere, non si può più girare attorno alle parole: gli ultimi dati sulla diffusione dell’Aids sono preoccupanti. Sono circa 4000 le nuove infezioni da Hiv registrate ogni anno in Italia, in pratica, più di una ogni due ore. «Finora nelle campagne di sensibilizzazione - dice la regista Francesca Archibugi che oggi girerà lo spot all’aeroporto di Roma - in televisione si parlava di sesso sicuro, mai si era usato il termine preservativo. Ci sono state alcune resistenze. Le abbiamo vinte. C’è stato molto di aiuto il ministero della Sanità che lo ha prodotto».
La campagna dal 6 gennaio. La testimonial è Ambra, che ricorderà le cifre del fenomeno. Lo spot è come un mini-film con due coppie: i due giovani hanno una storia e sono interpretati da Niccolò Senni e Giuditta Avossa; i due adulti invece hanno avuto un rapporto occasionale e sono Cecilia Dazzi e Paolo Romano nei panni di due passeggeri. Due ragazzi entrano nella farmacia dell’aeroporto di Fiumicino. Lui si vergogna, non vuol comprare i preservativi, si fa avanti lei allora. E fanno venire in mente di comprarli anche all’altra donna, che scambia un sorriso con l’uomo con cui, come canta dice Lucio Dalla, s’era scambiata la pelle. A quel punto tutti i passeggeri vanno a comprare preservativi, l’imbarazzo è superato. «Io—dice Archibugi—non faccio pubblicità volentieri, sono l’unica che non ci crede in un mondo che ci crede. Ma questa è un’occasione in cui mi sento di crederci anch’io. C’è un picco di contagio, soprattutto tra gli eterosessuali. Ho due figlie adolescenti di 19 e 15 anni, e da noi se ne parla senza problemi, è una cosa di cui sono perfettamente informate. Però non è così in tutte le famiglie, è considerata una malattia della vecchia generazione, come il vaiolo, che non c’è più». I media insistono sulla peggio gioventù, il bullismo a scuola sui più indifesi, gli omicidi efferati. «Dei veri pericoli non si parla mai. Penso ai bambini morti per incidenti domestici. E sulle malattie trasmissibili sessualmente, che portano alla sterilità o all’Aids, c’è come una cappa moralistica, scopri che l’ignoranza è enorme». L’astinenza sessuale è «l’unico modo sicuro per combattere l’Aids», ha detto il presidente Usa George W.Bush alla Giornata mondiale della lotta All’Aids. «A parte la gaffe di Bush, c’è sempre qualcuno che pensa di uscirne con l’idea dell’amore romantico ».
Si aspetta reazioni negative dalla chiesa? «...Spero di no». Francesca, lei ha mai avuto amici morti di Hiv? «Ho vissuto dei grandi dolori di rimbalzo, sono venuti a mancare amici di amici. Mi sembra un’ottima cosa che si ricominci con una campagna informativa governativa che negli ultimi anni era stata quasi abbandonata. Il fatto che siano venuti da una regista, senza ricorrere a un’agenzia di pubblicità, chiedendo un taglio narrativo più che la frase a effetto, è un segnale importante. Bisogna arrivare al cuore del problema da un punto di vista diverso, far passare il concetto in modo non astratto. Avere il preservativo in tasca, è sempre meglio che non averlo».

Valerio Cappelli per "corriere.it"